Il Blog di Corrado Bonadeo


Oltre il terzo valico

Oltre il terzo valico.

La discussione sul terzo valico, sulle opportunità che garantisce e sulle problematiche che può generare va avanti ormai da troppi anni. La genesi risale addirittura al 2001. Ossia 13 anni fa.

In questo lasso di tempo se ne sono sentite di tutti i colori. Ho assistito personalmente ad un intervento a Novi Ligure di un No Tav che si dichiarava contro l’opera in quanto la stessa poteva pregiudicare la sopravvivenza dei gamberi di fiume!

In questi 13 anni altri porti e retroporti europei sono decollati, hanno portato posti di lavoro e benessere. Basta guardare l’esperienza di Rotterdam.

Non voglio pronunciarmi a favore o contro l’opera in quanto non ho approfondito tecnicamente tutti i documenti necessari per farlo. Altri hanno preso posizione (molti direi) senza neanche sapere di cosa si parla. Gli stessi No Tav hanno spesso posizione preconcette. In Italia tutte le volte che si fa un buco c’è qualcuno contro e qualcuno che vuole riempirlo. E’ uno dei motivi della nostra situazione e della nostra arretratezza ormai assodata.

Vorrei però portare avanti la proposta di un organismo che metta insieme tutte queste anime ad un tavolo tecnico nel quale approfondire una volta per tutte le varie problematiche ed arrivare ad una soluzione, magari non unanime, ma sicuramente basata su dati incontrovertibili.

Chiamiamola società di corridoio, tavolo logistico del terzo valico o quello che volete ma mettiamo intorno ad un’unica sede esperti e rappresentati di forze che abbiano un legittimo interesse per approfondire tutto quello che c’è da approfondire.

A mio giudizio occorre procedere come segue:

  1. Occorre aver chiaro da subito le coperture finanziarie di tale iniziativa sulla base di un piano economico e finanziario di massima della stessa. I professionisti dovranno essere pagati per il lavoro svolto. I politici dovranno partecipare in relazione ai loro obblighi istituzionali.

  2. La localizzazione della stessa deve essere individuata sulla base di scelte tecniche e strategiche e non geo-politiche sulla base della quali ritengo che i Comuni che rappresento costituisca un vero fulcro baricentrico nell’ambito delle infrastrutture, della logistica e dei trasporti

  3. In merito alle fondazioni non escluderei a priori il coinvolgimento di fondazioni altrettanto baricentriche quali quella di Torino, Alessandria e Tortona

  4. Tra i compiti della società/tavolo vedo anche quello di costituire una vera e propria cabina di regia onde evitare scelte generaliste delle varie entità pubbliche che operano in territori contigui come quelli indicati che finiscono per creare concorrenza al ribasso nei servizi con potenziali nocumenti nei conti economici delle stesse. In sostanza occorre discutere di specializzazioni e sinergie evitando ad esempio che i vari interporti o strutture logistiche operino in concorrenza potendo invece garantire specializzazioni e marginalità adeguate.

  5. Occorre definire il futuro di altre iniziative in essere onde evitare sovrapposizioni di competenze e confini non definiti di operatività

  6. La maggioranza della società/tavolo e la governance della stessa va tenuta in mano pubblica

  7. Vanno individuate da subito con i tecnici di riferimento le aree retroportuali da dedicare a tali attività valutando altresì vie preferenziali per garantirne l’utilizzabilità e la gestione in tempi rapidi sulla base di criteri di collocazione strategica a livello territoriale e di infrastrutture

  8. Vanno sicuramente coinvolte da subito le ferrovie (RFI e privati)

  9. La componente privata va sollecitata attivando una serie di incontri propedeutici o di manifestazione di interesse da organizzare in via prioritaria con i referenti amministrativi dei territori interessati per acquisire suggerimenti e proposte migliorative.

Per una volta invece di litigare e discutere sul nulla si potrebbe rimboccarsi le maniche ed iniziare a lavorare.

Gennaio 2014                                        Corrado Bonadeo

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