Il Blog di Corrado Bonadeo


COSA FARE PER LA REGIONE PIEMONTE

Vista la situazione di particolare gravità in cui versa la nostra Regione, occorre impostare (da subito) una serie di interventi e strutturare un insieme di progetti che sintetizzo nel seguito.

 

CONTI REGIONALI, ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DELLE PARTECIPATE E LEGGE ELETTORALE 

  • Occorre caldeggiare una due diligence sui conti della Regione (in particolare su quelli della sanità) e delle partecipate in modo da partire avendo bene chiara la situazione reale. Ci sono state diverse operazione volti di fatto ad occultare situazioni di perdite potenziali od effettive che rischiano poi di ricadere sulla nuova gestione in caso di vittoria del CSX
  • Va rivista realmente la pianta organica della Regione applicando criteri di riorganizzazione puntuali e volti ad assicurare maggiore efficienza ed efficacia ai servizi offerti, riallocare alcune sedi decentrare, riunione strutture che devono lavorare con criteri sinergici, responsabilizzare i dirigenti e coinvolgerli nel riassetto funzionale
  • Va lanciato un vasto programma di revisione delle partecipate dirette ed indirette della Regione che passi attraverso la dismissione delle partecipazioni non strategiche, la valorizzazione di quelle dormienti di fatto che potrebbero avere un futuro e la creazione di una task force che si occupi della omogeneizzazione dei processi decisionali e della creazione di strutture di staff trasversali che potenzino le capacità di crescita delle partecipate che rimarranno. Due esempi concreti. Expo Piemonte è una cattedrale nel deserto dove si sono spesi oltre 20 milioni di euro per un pala fiere in sostanza con l’occupazione per non oltre 2 mesi l’anno e conti costantemente negativi. O si vende o si trova un privato che paghi un canone adeguato e se lo gestisca. I parchi e poli tecnologici vanno riuniti. Si sono tenuti in vite per meri interessi politici strutture costantemente in perdita e senza un progetto di sviluppo, magari solo perché uno di questi insisteva sul territorio del Presidente uscente. Non si devono polverizzare le risorse ma concentrarle su quelli che funzionano e farli crescere ulteriormente
  • Capitolo Finpiemonte. Stop anche qui alle erogazioni a pioggia attraverso le quali si fa politica e non impresa, ad esempio i sostegni per il microcredito che si sovrappongono alla legge 662 e non servono a nulla se non a soddisfare amici degli amici. Supporto reale a start un innovative coinvolgendo banche e fondazione ed imprenditoria femminile
  • Adozione di una nuova legge elettorale partendo dalla proposta UNCEM che garantisca adeguata rappresentatività ai territori
  • Meritocrazia e competenza per avanzamenti di carriera

SANITA’ 

  • Riorganizzazione totale della rete delle prestazioni anche attraverso nuovi accorpamenti strutturali applicando gli standard O.M.S. per il dimensionamento delle strutture di degenza. Gli ospedali con meno di X posti letto vanno “riconvertiti”, le cure primarie devono essere garantite dai MMG. La rete DEA va razionalizzata, il territorio può essere efficacemente servito con un buon servizio 118 collegato ad ospedali efficienti
  • Costruzione di nuovi ospedali in project financing superando il modello capillare e non efficiente di ospedali allocati in piccoli comuni e lasciando negli stessi DEA efficienti, prelievi e visite intramoenia con concentrazione eccellenze negli ospedali cardine
  • Adozione di nuovi Atti Aziendali basati su criteri di efficienza e integrazione territoriale; “tutto ed ovunque” non è più sostenibile! Vanno individuati i poli di eccellenza (molti già esistenti) e renderli riferimento per adeguati bacini di utenza. Celere superamento delle ridondanze sia nella diagnostica che nella degenza
  • Introduzione su tutto il territorio della dose unica del farmaco; immediata ricognizione di tutto il “parco tecnologico” (vetustà, saturazione macchine, vita utile) per individuare investimenti inefficienti e provvedere. Analisi di produttività di tutta la rete della diagnostica ed efficientamento
  • Superamento della distribuzione per conto; introdurre serie politiche di controllo sulle prescrizioni farmaceutiche analizzandone la correlazione con la patologia
  • Creazione di una rete logistica integrata dei magazzini e riduzione a 4 o 5 del numero degli stessi con informatizzazione progressiva del sistema S.C.R. che deve iniziare a funzionare! E’ indispensabile una standardizzazione dei beni sanitari utilizzati in TUTTE le ASR con definizione di prontuari efficaci e non personalizzati in modo da abbattere drasticamente i lotti, i costi di acquisto (prezzi certi, economie di scala) di stoccaggio e servizi connessi 
  • Appalti a privati dei servizi non core con relativo personale (e ritorno dello stesso dal distacco alla fine dell’appalto)
  • Valorizzazione degli immobili disponibili; definizione di un concreto piano di concentrazione delle attività non sanitarie in modo da ottimizzarne l’utilizzo degli indisponibili, obiettivo primario DEVE essere l’abbattimento dei costi strutturali improduttivi (riscaldamento, pulizie, assicurazioni)
  • Revisione delle regole della intramoenia con eliminazione delle sacche di evasione attraverso prenotazioni effettuate da call center della aziende sanitarie e pagamenti attraverso pos, mav e altre forme elettroniche
  • Revisione servizio 118
  • Eliminazione del servizio di guardia medica e organizzazione dello stesso tramite accorpamenti e coperture garantite da strutture associate dei medici di base. I medici di medicina generale devono ritrovare ruoli specifici nel sistema al fine di evitare le attuali sovrapposizioni di funzioni con i colleghi ospedalieri
  • Superamento dei criteri di pagamenti a pioggia per la contrattazione collettiva di secondo livello; è già ora possibile ma va portata a sistema la valutazione dei dirigenti eseguita da organismi TOTALMENTE avulsi dalla pubblica amministrazione
  • Revisione delle piante organiche; le poche possibilità di turn – over e le risorse disponibili in futuro dovranno essere ovviamente concentrate sul settore sanitario, ciò impone un profondo ripensamento dell’area amministrativa attraverso economie di scala tra aziende nelle funzioni (a partire dagli approvvigionamenti) ed un forte input alla digitalizzazione
  • Definizione di seri programmi di compliance aziendale e reintroduzione della certificazione di bilancio per le aziende sanitarie
  • Definire protocolli diagnostici e di cura per a) tutelare i medici ed operatori b) evitare la c.d. “medicina difensiva” e connessa inappropriatezza prescrittiva; nel medio ciò va accompagnato da seri studi e soluzioni del risk management
  • Meritocrazia e competenza per avanzamenti di carriera

 AGRICOLTURA E MONTAGNA 

  • Rilancio del sistema GAL attraverso la razionalizzazione e riduzione degli stessi
  • Revisione criteri attribuzione PSR
  •  Attivazione di una politica coordinata relativamente alle "Terre Alte" in stretta relazione con le opportunità fornite da programmi di cooperazione, Fondi Strutturali, PSR e risorse "aree esterne"  

 

SVILUPPO ECONOMICO 

  • Creazione di un fondo “Piemonte Futuro” aggregando su progetti di sviluppo tutti i players del territorio partendo dalle Fondazioni ex bancarie
  • Revisione del contratto di insediamento e allocazione di risorse volte ad attrarre capitali ed aziende straniere o provenienti da altre Regioni
  • Avanzamento di richieste al fine di ottenere almeno 2 porti franchi in Regione Piemonte con agevolazioni nell’applicazione delle regole impositive
  • Creazione di un tavolo di lavoro con associazioni di categoria e Banche per agevolare la gestione di situazione di crisi ed effetti correlati (anticipo casse integrazioni, indennità di mobilità)
  • Creazione di un tavolo di lavoro per agevolare la crescita delle iniziative economiche (start un innovative, reti d’impresa, internazionalizzazione)
  • Politiche aggregative delle strutture di riferimento che operano a favore delle aziende private in materia di internazionalizzazione (CCIAA, Camere di Commercio estere, strutture decentrate di SACE, SIMEST, ICE etc…)
  • Assistenza tecnica su tutto il territorio regionale per promuovere l’informazione e la tempestività dell’utilizzo trasparente dei Fondi strutturali
  • Razionalizzazione e valorizzazione degli uffici regionali a Bruxelles mettendoli in relazione ed al servizio di tutto il territorio regionale
  • Ottimizzare le attività delle agenzia regionali (es. Piemonte lavoro)
  • Interpretare le esigenze normative finanziate dal FSE effettivamente rispondenti alle necessità del mercato del lavoro

 

 

11 giugno 2014                                                         Corrado Bonadeo

 

 

 

 

 

 

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